dietro il ponte c'è un cimitero
di Sandro Fontana
 
						lo spettacolo
"... Non ne parliamo di questa guerra
                    
               Che sarà lunga un'eternità
                    
               Per conquistare un palmo di terra
                    
               Quanti fratelli son morti di già...
                    
               Fuoco e mitragliatrici
                    
               Si sente il cannone che spara
                    
               Per conquistar la trincea:
                    
               Savoia, si va...!"
			   Non è necessario lasciare molto spazio alla fantasia. I fatti, raccontati nella loro tragica semplicità, già bastano a 
			   riempire i tempi che scandiscono il ritmo della narrazione. Noi dobbiamo solo prestare sagome in controluce, ombre, volti, 
			   maschere, voci, pause, silenzi e concitazione, dobbiamo fornire all'emblematicità dell'episodio la necessaria presenza, 
			   attraverso gli accordi corali, le distonie e le immagini... Immagini che, ripulite dalla patina dell'oblio, si staglino 
			   efficacemente sullo schermo della scena, ma che soprattutto si imprimano nella mente dello spettatore, risvegliandola con 
			   precisi richiami alla memoria... consentendole di confrontare l'inadeguatezza degli studi giovanili con la dura riproposizione 
			   degli avvenimenti, creando un inevitabile scontro tra nozione e conoscenza.
			   Nel divenire del racconto l'angosciante vita di trincea si alterna a quella tragica e traumatizzante degli improvvisi assalti al 
			   nemico che non si vede quasi mai negli occhi, perchè si cade ancor prima di aver raggiunto le sue trincee, o si ripiega in attesa 
			   di un nuovo allucinante assalto suicida.
			"... Un reggimento più volte distrutto,
                    
               Alpino indietro nessuno tornò..."
                    
               Cresce sempre più l'amara consapevolezza che, nelle retrovie, presso gli alti comandi, si vada consumando la più immonda vicenda, 
               quella dell'incapacità degli ufficiali superiori, elevata a genialità strategica, o, peggio ancora, quella dell'opportunismo di 
               quanti si arricchiscono con il turpe mercato dei privilegi.
           "Battaglione di tutti morti.....
                Noi vogliamo l'Italia salvar..."
               
               ... Ma a Milano quanti imboscà!
con Mario Pastelli, Rosanna Pedrinelli, Nicola Delbono, Pino Navarretta, Paola Sembeni, Ester Liberini, Bruno Frusca, Andrea Albertini e Tullio Ferreri 
adattamento e regia di Bruno Frusca
								
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