corruzione al palazzo di giustizia

di Ugo Betti

corruzione al palazzo di giustizia

lo spettacolo

Il cadavere di Ludovici, un losco e potente faccendiere, viene trovato dentro il Palazzo di Giustizia... 
Le indagini su questo inquietante delitto vengono affidate al Consigliere Terzi. Il sospetto si addensa presto sulla Sezione delle Grandi Cause "... Un piccolo, solitario e malfermo scoglio, sul quale piombano da tutte le parti ondate immense, spaventose, interessi implacabili, ricchezze sterminate, blocchi ferrei manovrati da uomini tremendi... " (n.d.r:. oggi li chiamano i Poteri Forti) 
Di fronte alla pesantissima accusa che grava su una parte dei giudici cresce un'atmosfera angosciata ed allucinante. Gli indizi sembrano convergere sul presidente Vanani che, stanco e debole, è sul punto di confessare. Ma il gioco diabolico delle reciproche insinuazioni svela un altro intrigo: la lotta per la successione a Vanani, tra l'anziano e malato giudice Crozzi e il giovane Costa, il quale, dietro un ipocrita rigore morale, tira i fili di questa aggrovigliata trama di sospetti. Costa, infatti, svela ad Elena, la giovane figlia del presidente Vanani, fragilità e vizi del padre. Sconvolta, la giovane, che ha sempre creduto nella dirittura paterna, si getta nella tromba dell'ascensore. Poco dopo muore anche Crozzi, vinto dalla malattia, il quale dopo aver avuto le prove della colpevolezza di Costa, si vendica a suo modo, accusando se stesso e indicando in Costa il successore di Vanani. Rimasto solo, dopo aver ricevuto la notizia della sua nomina a Presidente, Costa non riesce a placare il proprio rimorso. 

Tragedia della giustizia e del potere, il dramma di Betti sonda con lucido disincanto in perfetto equilibrio tra realismo, grottesco, e metafisica i rapporti tra magistratura e politica, diritto e dignità umana. Scritto nel lontano 1944 sembra opera dei nostri giorni. Dirà uno dei personaggi: "...La Giustizia... Il problema Giustizia... Justizia fundamentum regni..."  


note di regia

A rappresentare la complessità del racconto abbiamo posto al centro della scena una grande scacchiera, quasi un campo di battaglia, sulla quale ciascun personaggio gioca una personale partita nella convulsa corsa che porta alla ricerca delle possibili vie di scampo. Tutti contro tutti! Un terribile "mors tua vita mea"
Drammatico e grottesco si alterneranno nel dipanarsi dell'intera vicenda e i diversi pezzi posti sulla scacchiera cadranno via via e saranno eliminati, vittime delle loro debolezze, delle loro vigliaccherie, delle loro passioni e delle loro insane ambizioni, fino alle mosse finali...

con Nicola Delbono, Luca Bassi Andreasi, Pino Navarretta, Bruno Frusca, Patrizia Volpe (Manuela Mantoan), Mario Pastelli, Rosanna Pedrinelli, Michele Bolognini e Ester Liberini (Edi Fabris) 
adattamento e regia di Bruno Frusca

Gruppo teatrale LA BETULLA

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